24.1.09

New York: viaggio al femminile nei musei della sacra Grande Mela



New York è il mondo nel mondo, le sue strade sono conosciute e famigliari anche per chi non c'è mai stato, una città viva, che ti accoglie e ti stupisce. La grande mela: ma mela come peccato o mela come conoscenza? Direi che questo dipende dai punti di vista ma dal mio di donna sicuramente prevale il simbolismo di mela quale conoscenza universale, vera ed essenziale. Essendo così tanta in tutti i sensi bisogna prendere una via per cercare di capirla e quale migliore se non quella di osservarne il suo aspetto femminile, artistico, culturale e sociale nel mezzo di tanti grattacieli che ci rappresentano più il lato fallico predominante che tanto mi fanno ricordare la mia amata e controversa Bologna. Manatthan rappresenta il cuore della New York commerciale ed economica ma anche la New York dei grandi musei, dei quartieri con piccole case a misura d' uomo come Greenvillage e Soho, quelli ribonificati e trasformati come il Meat Packing, ex macello delle carni e ora quartiere di gran moda. E come dimenticare quel poco che rimane della storia Little Italy, dove vivevano gli immigrati italiani, e che ormai viene sopraffatta dalla sempre più grande Chinatown.
Il mio viaggio nel femminile della grande mela trova la massima espressione al Metropolitan Museum, al lato di Central Park, ricco di opere provenienti da tutte le parti del mondo e tra queste tante raffigurazioni che ci ricordano la grande dea, la grande madre, dea della fertilità. La parte dedicata all' Egitto è ammirevole, una piccola statuetta di donna in stato di attesa trova la mia attenzione, le staute di Iside non sono da meno.Manufatti dalla nuova Guinea, dal Messico e dal Perù riproducono divinità femminili a gambe aperte, simbolo di fertilità e comune denominatore di tante civiltà cosi apparentemente lontane fra loro.

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