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13.1.10

India: Havelock e le isole Andamane, un angolo di paradiso

L' India o si ama o si odia, non credo ci sia una via di mezzo. Avendo fatto il bis in un anno credo che sia chiara che per me che ogni esperienza in questa terra è sempre un grandissimo arricchimento a livello culturale, sociale personale.
Il viaggio delle feste invernali dopo diverse tappe intermedie ci ha portati a raggiungere le Andamane, lontane isole che si trovano più vicine al sud-est asiatico che all' India, ma che di quest' ultima conservano le tradizioni e la lingua. Abbiamo raggiunto Port Blair, capitale delle Andamane con un volo dell' AirIndia delle 7 del mattino ed il mio consiglio, da subito, è quello di prenotare prima possibile i voli, perchè risultano essere molto cari, come il nostro a/r che è arrivato a costare più di 400 euro. A parte questa discreta spesa, che credo sia uno dei primi motivi di non affollamento turistico, arrivati a Port Blair alle 9, abbiamo dovuto aspettare il traghetto delle 14, attesa che ci è stata resa più piacevole grazie al fatto che avendo avvertito il nostro hotel ad Havelock, la nostra meta finale, ci avevano organizzato il transfer e la sosta per queste 4 ore in una piacevole struttura sul mare dove abbiamo potuto riposare e mangiare.
Il nostro traghetto, se così si può chiamare, era una caratteristica nave, più mercantile che passeggeri, il North Passage, alla fine piacevole nella sua autenticità, e che ha impiegato 2 ore e mezza, per farci raggiungere la nostra sognatissima meta paradisiaca: l'isola di Havelock.
Forse Havelock è la più turistica delle Andamane, se si può parlare di turistico. Arrivati nell' isola si è subito "schedati", quindi va tenuto sempre ben a portata di mano il permesso speciale che viene rilasciato in areoporto appena sbarcati, perchè in questo ( e poco altro) gli indiani sono molto fiscali. Abbiamo quindi proseguito alla volta del nostro "resort" prenotato già dall' Italia visto il periodo e trovato cercando in internet tra le varie opportunità: il Wild Orchid.
Ogni spiaggia dell ' isola è chiamata con numero e il nostro hotel si trovava proprio alle adiacenze della spiaggia n. 5, per chiarire quella orientale dell' isola, e a 10 minuti da porto.
Il Wild Orchid si sviluppa interamente vicino alla strada ed è composto da due zone, una delle quali di nuovissima costruzione e dove si trovava anche il nostro cottage, così nuovo, che le rifiniture dovevano ancora essere ultimate. Al centro si trova la zona di accoglienza e il ristorante " Red Snepper" direi il più famoso e migliore di tutta l' isola, visto che ogni sera era pieno e bisognava sempre prenotare. Le attività che si possono fare nell' isola sono svariata ma principalmente dedicate alla vita di mare; il mio consiglio è quello di noleggiare una moto o uno scooter il cui prezzo varia dalle 250 alle 300 rupie al giorno, e con questo girare i 20 km di strada percorribili che portano o alla meravigliosa spiaggia numero 7 o alla parte più a sud dell' isola, la più selvaggia e la più autentica, dove ancora gli abitanti vivono a ritmi lenti e naturali, coltivando la terra ed allevando gli animali. Come viaggiatrice credo che sia giusto rispettare questa popolazione che non è ancora assolutamente abituata al turismo e che forse ci vede come dei colonizzatori o invasori delle loro terre: quindi invito al rispetto per queste tradizioni e per far si che l' isola mantenga questa sua autenticità. La spiaggia indubbiamente più bella e strepitosa è la n. 7, Radhanagar beach, una larga striscia di sabbia bianca lunga 4 km con un mare che sembra la più grande piscina mai vista. Per chi ama camminare vale la pena proseguire fino alla laguna verso la parte finale della spiaggia, dove la barriera corallina crea il luogo ideale a chi oltre che prendere il sole, vuole scoprire la fauna marina di questo mare: bastano poche pinnate ed ecco che si apre il mondo incantato dell' acquario delle Andamane con pesci pappagallo, pesci luna, pesci palla e tatissimi altri. Ma lo snorkeling è niente se paragonato alle immersioni possibili da fare attorno all' isola. Ci sono numerosi diving center in tutta l' isola, ma noi ci siamo affidati al diving vicino al Wild Orchid, il Bubble Andaman, e lo consiglio assolutamente per professionalità e gentilezza. Per me è stata la seconda esperienza in immersioni e ho preso il DSD, Discovery Scuba Diving, del Padi che ha incluso la lezione teorica, pratica e ben due immersioni. Non mi dilungo nell' emozionante descrizione di questa esperienza fatta nell' Elephant Beach, spiaggia raggiungibile via barca oppure con una passeggiata in mezzo alla vegetazione di 40 minuti. Il mare era come un lago, l' acqua calda e i fondali spettacolari, con una quantità di pesci, di colori e di silenzio meditativo: un' esperienza unica che fa conoscere le profondità di un mondo che avevo visto sempre solo dalla superficie.
Se tornassi ad Havelock prenderei anche il brevetto OPEN WATER, 4 giorni full-day, ma almeno le immersioni si fanno in mare e non in una piscina. A parte quindi l' inaspettata esperienza sottomarina, non aspettatevi ad Havelock centri cittadini con vie di negozi: il villaggio attorno al quale ruota tutto, oltre che ovviamente il porto, è il villaggio numero 3, dove potete trovare negozietti che sono più che altro mini supermercati stipati delle cose più disparate, un grande mercato con frutta e verdura, qualche negozietto di souvenir e qualche cucinetta con ottimi pakora e samosa, tipiche frittelle alle verdure, oltre che dove affittare la vostra moto. Giusto nella via che porta dal villaggio al Wild Orchid c' è un negozio che attira tutte noi donzelle e lo si nota perchè per ordine e gusto si differenzia da tutti gli altri: mi sembra che sia chiami Seven Heaven e lì potrete trovare una gran scelta di vestiti, short, parei di tutti i colori, e i tessuti in India si sa che sono ottimi.
Dovete sapere che le Andamane essendo più vicine alla Thailandia, ma avendo l'orario dell' India, vi faranno cambiare parecchio i ritmi giornalieri, tanto che alzandosi alle 6 o alle 7 il sole era già ben alto e calava verso le 5 del pomeriggio. Questo influiva anche sull' ora dei pasti e il ristorante per cena apriva alle 18: e vi assicuro che ce ne era di gente a mangiare a quell' ora perchè è come se fossero state le 8 di sera,
Quindi non stupitevi se vi viene da mangiare "con le galline" perchè è capitato a tutti. Il miglior ristorante dell' isola come avevo preannunciato è il Red Snepper all' interno del Wild Orchid: si vede che c'è un tocco europeo già dal menù ma soprattutto anche dalla pulizia e dall' ordine. Le specialità sono il pesce, la carne, ma non mancano piatti vegetariani e pasta fatta in casa. Consiglio viviamente di provare il Biryani, riso speziato indiano, il millefuille di verdure con pane all' aglio, la pasta fatta in casa, tanto buona da piacere anche a noi italiani, oltre che tutti i piati di pesce assolutamente freschissimi. Anche il ristorante sopra il centro diving del Barefoot al porto è stato una piacevole scoperta, tocco europeo e menù vastissimo, internazionale e per ogni palato. Dal punto di vista economico direi che oltre per il volo che è un pò caro, nell' isola non si spende molto, con una media di 3000 rp per notte, si trova già una bella sistemazione, pulita e decorosa, le cene possono girare attorno alle 1000 rupie in due persone, ovviamente nei ristoranti che vi ho descritto sopra quindi i migliori dell' isola. Ovviamente è un posto che consiglierei a chi ama la natura incontaminata e selvaggia, per chi non è solo alla ricerca delle comodità, ma dell' autenticità di un luogo che grazie a Dio non ha ancora subito il turismo distruttore di massa. Per chi ama vedere tanti animali, tanti paguri, tanto granchietti, libellule, pappagalli e can che vivono liberi nel loro ambienti, o elefanti, mucche e caprette che sostengono uomini che hanno capito che il rispetto degli esseri viventi è fondamentale. E questa come sempre è una delle cose che più mi ha coltipo e sempre mi rimarrà nel cuore dell' India.
Natalia

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